Un Centenario per Ricordare Alberto Manzi 

Il 3 Novembre  2024 si celebra il centenario della nascita di Alberto Manzi, indimenticabile maestro, pedagogista, scrittore comunicatore, volontario e politico . Le sue molteplici attività e vite  hanno segnato profondamente la storia culturale e sociale del nostro Paese. Figura carismatica e innovativa, Manzi è ricordato soprattutto per il suo contributo alla lotta contro l’analfabetismo attraverso il celebre programma televisivo “Non è mai troppo tardi” che, trasmesso dalla RAI a partire dal 1960, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione culturale.

Un Educatore Oltre il Tempo

Nato a Roma nel 1924, Manzi crebbe durante gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale, esperienza che gli instillò un profondo senso di giustizia e la convinzione che l’educazione fosse uno strumento fondamentale per la crescita e la libertà delle persone. Dopo la laurea in Biologia e Pedagogia, iniziò la sua carriera di insegnante, lavorando con bambini provenienti da situazioni difficili, spesso emarginati dal sistema scolastico tradizionale. Il suo approccio era semplice, ma rivoluzionario: mettere il bambino al centro del processo educativo e considerare l’insegnamento come un’opportunità di crescita, autonomia e sviluppo della personalità.

“Non è mai troppo tardi”: Un Programma che Ha Cambiato l’Italia

Con “Non è mai troppo tardi”, Manzi divenne un volto noto in ogni casa italiana. Il programma mirava a fornire istruzione di base a milioni di italiani adulti analfabeti, con lezioni semplici e accessibili trasmesse in prima serata. Il suo metodo, basato sull’utilizzo di immagini, parole chiave e un linguaggio comprensibile, riuscì ad abbattere le barriere dell’analfabetismo, portando le persone a leggere e scrivere e regalando loro una maggiore partecipazione sociale e culturale. Le sue lezioni furono un successo straordinario: in pochi anni, si calcola che oltre un milione di italiani abbiano ottenuto la licenza elementare grazie al programma, facendo di Manzi un vero pioniere dell’educazione mediatica.

Un Educatore Moderno e Anticonformista

Manzi era un insegnante capace di andare oltre i metodi didattici tradizionali e, per questo, spesso entrava in contrasto con le istituzioni scolastiche. La sua volontà di stimolare la curiosità e la creatività dei suoi alunni si rifletteva in un insegnamento che puntava più sulla capacità critica che sulla mera memorizzazione. Non esitava a criticare apertamente i limiti del sistema scolastico e, durante la sua carriera, si scontrò più volte con il Ministero dell’Istruzione, che lo sospese temporaneamente dall’insegnamento.

In parallelo, Manzi sviluppò una carriera da scrittore, realizzando testi per ragazzi che hanno ottenuto numerosi premi letterari. Tra questi spicca “Orzowei”, uno dei primi romanzi  di Manzi, che fu adattato in una serie televisiva di successo negli anni ‘70 e continua ad essere amato dalle nuove generazioni.

Un’Eredità Che Vive Ancora Oggi

Il centenario della nascita di Alberto Manzi rappresenta un’opportunità unica per celebrare e riflettere sull’importanza della sua eredità. Numerose iniziative sono state organizzate in tutta Italia per ricordarlo, tra cui mostre, convegni e proiezioni dedicate al suo straordinario contributo all’educazione.

Associazioni come Geapolis e SmartLab Europe hanno attivato iniziative nei rispettivi territori di appartenenza, in Alto Lazio e nella zona di Pescara-Chieti, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore e la visione educativa di Manzi, rendendo omaggio a un uomo che ha saputo coniugare passione e innovazione nella propria missione.

In particolare l’Associazione SmartLab Europe, attraverso i Gruppi di lettura, da alcuni mesi ha posto un’attenzione speciale sui romanzi di Alberto Manzi  a cominciare dalla trilogia sudamericana.

Per seguire le iniziative del centenario si consiglia di andare sul sito Centro Manzi https://www.centroalbertomanzi.it/